Ristrutturazione immobile e riqualificazione delle facciate
Ristrutturazione immobile e riqualificazione delle facciate
Corso Matteotti, Milano
in progress
1800 mq
Kryalos
Arch. Marco Vigo, Arch. Alessia Garibaldi
Ing. Giorgio Piliego
Concept, progetto architettonico e esecutivo, direzione lavori
L’edifico in questione è situato a Milano in Corso Matteotti 5, consistente in 7 livelli fuori terra ed un interrato. Costruito tra il 1933-1936 dall’Impresa Ing. Luigi Fadini su commessa della Società Anonima Iniziativa Edilizia e progetto dell’architetto Emilio Lancia e dell’Ing. Pugassi, è facente parte di un complesso per abitazioni, uffici e negozi all’interno di un lotto che da Via S. Pietro all’Orto gira su Corso Matteotti e si chiude in Via Monte Napoleone. L’edificio viene a far parte della nuova ampia scena urbana che in quegli anni va consolidandosi con la creazione di quello che allora si chiamava Corso del Littorio e che prenderà successivamente il nome di Corso Matteotti. Le facciate si mostrano pulite, scevre da sovrapposizioni ornamentali, e si esprimono con un linguaggio che non si avvicina alle tematiche razionaliste, ma nemmeno ricorda i temi monumentali cari al regime, anche se il susseguirsi di archi, di oblò al pian terreno, potrebbe far pensare a certe tessiture di superficie delle facciate di Muzio (Gramigna, Mazza, 2001).
E’ uno dei primi lavori progettati da Lancia a seguito della conclusione del sodalizio con Gio Ponti. Sebbene non molto conosciuto, Lancia è protagonista indiscusso della cultura Architettonica del Novecento milanese.
Il prospetto principale sul lato Corso Matteotti, Via San Pietro all’Orto sarà soggetto ad un restauro conservativo che prevede, nel pieno rispetto dell’opera, la rimozione della patina superificiale depositatasi con il tempo, l’integrazione puntuale degli elementi danneggiati e la stesura di uno strato protettivo. Il fronte urbano sarà anche riqualificato con un progetto illuminotecnico: il progetto illuminotecnico è stato pensanto in modo da ottenere un effetto di luce diffusa su tutto il prospetto, tralasciando la porzione di portico già dotata di illuminazione stradale pubblica. Gli apparecchi sono principalmente distribuiti sulle fasce marcapiano (sporgenza di 20cm) che incorniciano la porzione tra la fine del portico ed il 4° piano, laddove vi è un cambiamento nella materiale lapideo di rivestimento. Questa soluzione prevede l’utilizzo di apparecchi Outgraze della Flos specificamente modulati sulla lunghezza del prospetto e con braccetti lunghi, per una totale sporgenza. Il 5° piano, rientrato rispetto al prospetto principale e dotato di una terrazza lungo tutto il perimetro fronte strada, ha degli spot luminosi che coronano l’edificio risaltando la variazione materica creata grazie al Klinker. Vengono posti spot luminosi anche sul balcone angolare tra Corso Matteotti e Via San Pietro all’Orto, si tratta sempre di Outgraze Flos.
Al piano terra non rimane traccia di elementi originali del progetto di Lancia ad eccezione del cancello di ingresso. Il progetto prevede la demolizione del muro che separa la guardiola dall’ingresso all’edificio a favore di uno spazio più ampio. Questo verrà suddiviso dalla porzione retrostante, dotata di un preesistente bagno, da una nuova partizione in cartongesso tinteggiata con una colorazione che riprende la pigmentazione ritrovata nella stratigrafia muraria della scala; su questa nuova partizione insisterà una porta rasomuro a scomparsa.
La nuova porta vetrata di accesso all’ingresso verrà arretrata a 120 cm dall’ultima alzata secondo la prescrizione della normativa; nella porizione tergale di accesso sarà installato un nuovo montascale che consentirà l’accesso di servitù da via Montenapoleone 1.
Verrà preservata tutta la pavimentazione lapidea mentre sarà rimosso il rivestimento verticale in granito. Le porzioni murarii del vano ingresso verranno rivestite con lastre di ceramica Marbleplay tipo Calacatta, mentre l’ascensore di nuova dotazione, rispondente alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche, verrà inquadrato in un carter metallico elettroverniciato. Un nuovo controsoffitto sospeso e dotato di gole di luci laterali correrà dall’ingresso al vano scala.
Il progetto prevede il rivestimento delle pareti semicircolari del vano scala con carta da parati.
Il basamento del corrimano rifinito in marmorina grigio scuro verrà piccozzata laddove non coesa e successivamente rattoppata. L’adeguamento alle prescrizione delle normative impone un intervento di innalzamento del corrimano di 10cm per raggiungere un’altezza complessiva di 110cm dalla pedata. Questa addizione sarà chiaramente distinguibile dal disegno originale del parapetto che pur non verrà intaccato nella sua proporzione e composizione stilistica. L’elemento in sopralzo sarà metallico e reso solidale con il parapetto esistente attraverso un aggancio meccanico che evita la saldatura sulla preesistenza. Sarà pertanto un intervento completamente reversibile.
Dal plafone della tromba delle scale scenderà un nuovo lampadario, Arrangements di Michael Anastassiades, che permetterà una efficace illuminazione interpiano in aggiunta ai faretti preesistenti installati sulla cornice delle finestre del vano scala.
Il progetto prevede la rimozione delle partizioni interne non originali del Lancia. Vengono preservate le pareti perimetrali del vano scala e le porzione adiacenti sul lato ovest. Saranno rimosse le pavimentazioni lapidee e lignee con il loro massetto sottostante. Una nuova porta accesso al piano verrà installata. I servizi igienici saranno demoliti e sostituiti in favore di nuovi bagni localizzati ad est e nella mezzeria della planimetria (secondo normativa superamente barriere architettoniche) con partizioni in cartongesso. Il progetto prevede l’installazione di una pavimentazione galleggiante a secco e perfettamente reversibile. Un nuovo controsoffitto in cartongesso e lastre metalliche microforate a scomparsa correrà lungo il corridoio centrale della planimetria nascondendo l’impianto elettrico e meccanico.
Sullo sbarco ascensori è previsto il rivestimento del muro prospiciente la porta ascensore con una lastra di ceramica Marbleplay verde Aver. Viene preservato il pavimento con battuto veneziano e riproposta la marmorina beige chiaro esistente.